Guida alla scelta delle punte – quale modello?

Partiamo dal presupposto che le punte perfette non esistono. Partiamo dal presupposto che nessun dottore vi ha ordinato di stare in equilibrio sulla punta dei piedi. Tuttavia la vostra passione per la bellezza, l’arte, l’agilità fisica e una certa propensione al masochismo vi rendono necessario l’utilizzo delle scarpette da punta…. Cerchiamo allora di capire quali caratteristiche deve avere un paio di punte perché possiate esprimere agilità, bellezza, arte, senza farvi male.

Per valutare la taglia corretta leggete il nostro precedente post. Prima di trovare la taglia giusta però dovete cercare la scarpa giusta….

Le punte hanno tre caratteristiche fondamentali di cui dovete tenere conto:

  • larghezza della pianta
  • durezza della suola
  • conformazione e altezza della mascherina

Pianta

I piedi possono essere a pianta stretta, media o larga. Così le scarpe. Ovviamente l’ampiezza della pianta e della mascherina devono corrispondere alla struttura del vostro piede.

Se acquistate una scarpa troppo stretta questa non accoglierà bene il piede, con il risultato di un mancato allineamento della caviglia, uno appoggio troppo alto del metatarso che si traducono in “piede a banana”, suola non allineata con il piede, piegoline in corrispondenza delle ali della scarpa.

Se acquistate un scarpa troppo larga non avrete sostegno e non riuscirete a salire correttamente in punta: ricordate che non si sta veramente in equilibrio sulle dita dei piedi , ma si scarica il peso in prossimità del metatarso, ed è lì che vi dovete sentire avvolte e sostenute.

Durezza

La durezza deve essere adeguata alla “forza” del vostro piede, al tipo e alla frequenza del lavoro che affrontate. In genere chi ha un collo del piede molto sviluppato necessita di una scarpa più dura perché dà una sollecitazione notevole alla suola e ha bisogno di un sostegno maggiore per non inarcare troppo il piede. Al contrario, per chi ha un arco plantare poco arcuato, un scarpa troppo dura non permette di salire completamente in punta e ostacola il corretto movimento di roll-up dalla mezzapunta alla punta: fatto assolutamente deleterio per le articolazioni perché significa dover saltare sulle punte anziché salirci con un normale relevè.Select-Shank-01

In particolare è indispensabile una scarpa morbida per le allieve principianti (sulle prime punte ritorneremo in un post specifico)

Quindi attenzione: non acquistate una scarpa dura con l’idea che “duri di più” se non avete un piede e una muscolatura in grado di utilizzarla. Un altro fraintendimento diffuso è che ad un livello avanzato di tecnica debba corrispondere un modello di scarpa più rigido. Questo non è affatto vero: ci sono ballerine che prediligono una scarpa leggera e flessibile piuttosto che rigida. La durata della scarpa dipende anche dalla “pesantezza” della danzatrice, non intesa tanto come corporatura più o meno robusta, ma come modalità di scaricare peso sui piedi. Se ballate “leggere” le scarpe durano di più.

A livello professionale le ballerine cambiano scarpe anche secondo la coreografia che devono affrontare: per un’allegro è più adatta una scarpa morbida, per un passo a due meglio affidarsi ad una scarpa più rigida. Può essere utile quindi tenere un paio di scarpe vecchie pronte all’uso per qualche variazione più briosa (purché non siano rotte…)

Mascherina (box)

La conformazione della mascherina è forse il fattore più importante da considerare. Ne va valutata l’ampiezza, l’altezza e la forma. La mascherina offre supporto al metatarso, sostegno laterale e contenimento del collo del piede.

Per questo è bene che sia alta per chi ha arco plantare molto arcuato, bassa per chi invece fatica a spingere avanti il collo del piede. Per i piedi “normali” la scelta ricade sulla base dell’esperienza: l’importante è che la mascherina accompagni il piede al suo massimo stretch permettendogli allo stesso tempo di stare in posizione perpendicolare e stabile sulla piattaforma: non troppo oltre, non troppo arretrato (vedi anche immagine qui sopra)

Per quanto riguarda l’ampiezza della mascherina valgono le considerazioni che abbiamo fatto in merito alla larghezza della pianta.

Infine il box può avere una forma squadrata e quindi un appoggio a terra più ampio oppure una forma più o meno conica e di conseguenza un appoggio più stretto. La scelta può variare in base alle preferenze personali: l’appoggio largo dà maggiore stabilità, ma quello stretto può concedere più libertà di movimento. Tuttavia nella scelta della forma del box bisogna anche considerare la lunghezza e la disposizione delle dita del piede: dita corte e pari (piede romano) richiedono una mascherina ampia, bassa, squadrata; dita lunghe o disposte in modo decrescente (piede greco o egizio) si sposano meglio con un box conico.

Piedi

Cliccate qui per andare alla pagina con i vari modelli di punta disponibili, dove troverete anche le indicazioni tecniche.

Altre dritte sul prossimo post!

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